Difendi i tuoi impianti

DIFENDITI DAI FULMINI E DALLE SOVRATENSIONI

Spesso le sovratensioni, sia generate da eventi atmosferici che da eventi tipici del funzionamento della rete di distribuzione (cortocircuiti, variazioni di carichi, ecc.), possono danneggiare irrimediabilmente gli impianti di illuminazione, di allarme, di videosorveglianza, causando danni e costi ingenti. Difendi i tuoi dispositivi elettronici installando gli scaricatori di protezione.

Esistono tre tipi di scaricatori, andiamo insieme a vedere le differenze:

Scaricatore di Classe I: sono quelli che offrono la protezione più ampia, sono testati per resistere alla potenza dei fulmini e garantiscono una bassa tensione residua. Vengono applicati sol punto di fornitura dell’energia elettrica.

Scaricatore di Classe I

  • Scaricatore di Classe II: sono dispositivi studiati per la protezione degli impianti civili, industriali e anche fotovoltaici. Un ampio ventaglio di optional e possibilità li rende totalmente configurabili in base all’impianto su cui devono operare.

Scaricatore di Classe II

  • Scaricatore di Classe III: sono scaricatori di sovratensione per l’installazione ad incasso (scatole 503) o su barra DIN. Sono progettati per proteggere i dispositivi elettrici ed elettronici (elettrodomestici, centraline di allarme, centralina di automazione cancello, scheda caldaia a gas, videosorveglianza, computer, ecc.) dalle sovratensioni impulsive. Grazie alle dimensioni compatte permettono un’agevole installazione di una protezione aggiuntiva alle prese a muro già esistenti.

Scaricatore Classe III

TV: rivoluzione digitale

Cinque anni di tempo per acquistare un decoder o una nuova tv!

A partire dal 1° luglio 2022 si potrebbe passare al nuovo standard del digitale terrestre DVB-T2. Ciò significa che avremo poco meno di 5 anni per cambiare gran parte dei televisori che abbiamo in casa o per dotarli di un decoder esterno. Ecco come capire se anche il tuo televisore sarà da cambiare. 

 

 

 

 

Fra meno di 5 anni i consumatori potrebbe rivivere l’incubo della “rottamazione forzata” dei propri apparecchi tv. Nella nuova legge di Bilancio, ancora però da approvare, è già fissata la data per passare dall’attuale standard del digitale terrestre (DVB-T1) al DVB-T2, il digitale terrestre di seconda generazione: il 1° luglio 2022. A poco meno di 10 anni dal passaggio da analogico a digitale terrestre, dunque, ci ritroveremo ben presto alle prese con decoder esterni, cavi vaganti e televisori perfettamente funzionanti, con soli pochi anni alle spalle, da dover portare in discarica. Questa ennesima rivoluzione digitale è la conseguenza della nuova assegnazione delle frequenze voluta dall’Europa che, con una direttiva della Commissione, obbliga tutti i Paesi dell’Unione ad adottare il nuovo standard entro il 2022.

La nuova legge ha però già affrontato i primi step: dal 1° luglio 2016, infatti, i produttori non possono più immettere sul mercato televisori sprovvisti del nuovo standard di trasmissione o senza il codec H265/HEVC. Dal 1° gennaio 2017 anche i rivenditori si sono dovuti adeguare, non potendo di fatto più vendere i “vecchi” televisori. La legge, però, ha già fatto un passo indietro: probabilmente per tanti rivenditori disfarsi dei televisori “fuori legge” entro il 2016 era davvero ambizioso, così la normativa ha avuto un’integrazione. È stata quindi introdotta la possibilità ai negozi di commercializzare le TV con il digitale terrestre DVB-T, a patto che queste vengano vendute abbinate a un decoder DVB-T2 con codec HEVC.

 

Come riconoscere i televisori interessati

Chi possiede televisori che, allo stato attuale, non sono in grado di ricevere i segnali trasmessi in DVB-T2 o che non riescono a decodificare lo standard H265/HEVC, saranno costretti alla scomodità di avere un decoder per poter vedere correttamente tutti i canali – o cambiare la tv – e, in più, anche due telecomandi. I decoder sono in vendita nei negozi di elettronica a un prezzo che va dai 30 e che può superare anche i 250 euro. Al momento possiamo suddividere le tv in quattro gruppi:

  • Tv antecedenti al 2010
    Ricevono il segnale attraverso il digitale terrestre ma, già oggi, potrebbero non mostrare i canali in alta definizione, perché sprovvisti del supporto al codec MPEG4
  • Tv del periodo 2010-2014
    Ricevono in digitale terrestre, inclusi i pochi canali in alta definizione codificati in MPEG4
  • Tv del periodo 2014-2015
    Hanno il supporto allo standard DVB-T2 ma senza il supporto al più recente codec H265/HEVC
  • Tv del periodo 2015-2016
    Supportano lo standard DVB-T2 e il più recente codec H265/HEVC.

Fonte: Altroconsumo Edizioni srl